Recupero Crediti

Il Recupero del Credito

Lo Studio Legale Quercioli offre la propria consulenza ed assistenza in materia di recupero crediti

Lo Studio Legale Quercioli offre la propria consulenza ed assistenza in materia di recupero crediti, nell’interesse di imprese, istituti di credito, amministrazioni di condominio e privati.

Per recupero del credito s’intende l’insieme delle attività che il creditore pone in essere nei confronti del debitore per ottenere il pagamento di quanto dovuto.

Il credito può avere qualsiasi origine, da quella contrattuale (ad esempio, il corrispettivo di un contratto), a quella extracontrattuale, e può sostanziarsi o meno in un documento scritto (riconoscimento di debito, promessa di pagamento, cambiale o assegno, sentenza esecutiva, ecc.).

La prima fase del recupero del credito consiste normalmente in una diffida stragiudiziale di pagamento, che vale quale messa in mora ed atto interruttivo della prescrizione.

Nel caso in cui, nonostante le diffide stragiudiziali, il debitore rimanga insolvente, il creditore può fare ricorso all’Autorità Giudiziaria, affinché condanni il debitore al pagamento.

Il provvedimento di condanna costituisce il “titolo esecutivo” in forza del quale, persistendo l’inadempimento, è possibile procedere all’esecuzione forzata mediante pignoramento.

    Strumenti Processuali per il Recupero Crediti

    Gli strumenti processuali attraverso i quali ottenere un titolo esecutivo sono diversi.

    In linea generale, lo strumento più agevole è il decreto ingiuntivo, che consiste nell’ordine emesso dal Giudice al debitore di pagare quanto dovuto entro il termine di 40 giorni, con l’avvertimento che, entro lo stesso termine, può essere proposta opposizione e che, in mancanza, il creditore potrà agire in via esecutiva.

    Il decreto ingiuntivo è emesso in assenza di contraddittorio con il debitore, sulla base delle sole allegazioni difensive del creditore: il debitore viene quindi a conoscenza dell’ingiunzione dopo che questa è stata emessa, senza quindi possibilità di una contestazione preventiva.

    Ricevuta la notifica del decreto ingiuntivo il debitore ha 40 giorni di tempo per pagare spontaneamente, oppure per proporre opposizione.

    Se non viene proposta opposizione il decreto ingiuntivo diventa definitivo, passando in giudicato: il debitore, quindi, non avrà più la possibilità di contestarlo.

    Se il debitore, invece, promuove l’opposizione, si apre un normale giudizio di cognizione, ossia una causa ordinaria davanti al Giudice che ha emesso il decreto impugnato.

    All’esito della causa, se il Giudice ritiene l’opposizione infondata, il decreto ingiuntivo viene confermato; in caso contrario, il decreto è revocato, eventualmente solo in parte, se l’opposizione è solo parzialmente fondata (ad esempio, quando il credito risulti inferiore a quello richiesto con il ricorso per ingiunzione).

    In determinati casi (ad esempio in materia condominiale, oppure quando il decreto è fondato su riconoscimento di debito) il provvedimento ingiuntivo è immediatamente esecutivo: ciò significa che il debitore deve adempiere al pagamento senza dilazione, salva comunque la possibilità di promuovere il giudizio di opposizione entro 40 giorni dalla notifica.

    Decreto Ingiuntivo

    Il decreto ingiuntivo può essere emesso soltanto in presenza di un credito:

    certo: il creditore deve essere in possesso di una prova scritta (ad esempio: la fattura);

    liquido: il credito deve essere determinato nel suo ammontare; 

    esigibile: il credito non deve essere sottoposto a condizioni o, se è sottoposto ad un termine, questo deve essere già scaduto.

    Ove non sussistano i suddetti requisiti, è necessario promuovere una causa ordinaria, mediante atto di citazione, oppure mediante ricorso sommario.

    Pignoramento

    Una volta ottenuto il titolo esecutivo, qualora ciò nonostante il debitore rimanga inadempiente, il creditore può agire in via esecutiva attraverso il pignoramento.

    Possono essere sottoposti a pignoramento sia i beni mobili appartenenti al debitore, sia i beni immobili.

    Possono essere altresì sottoposti a pignoramenti i crediti di qualsiasi natura (salvo casi particolari), a cominciare dalle retribuzioni o dai trattamenti pensionistici, sia pure con il limite quantitativo di 1/5 (salvo casi particolari).

    Prima di procedere al recupero del credito è quindi spesso opportuno verificare la solvibilità del debitore, compiendo indagini patrimoniali sul suo conto, così da essere ragionevolmente certi della fruttuosità dell’esecuzione.

    Le indagini possono essere svolte attingendo ai registri pubblici (risultanze ipocatastali, registri della CCIAA, ecc.), oppure, previa autorizzazione da parte del Tribunale, attingendo alle risultanze delle banche dati degli enti pubblici (INPS, Agenzia delle Entrate, ecc.).

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